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Un grupo de delegados de los colegios mayores italianos participa en nuestras Jornadas Nacionales.

Un grupo de delegados de los colegios mayores italianos participa en nuestras Jornadas Nacionales.

Texto original: Alessandro Maranesi, Collegio Ghislieri (Pavía).

Dal 30 gennaio al 2 febbraio 2019 si è svolto a Barcellona un incontro fra una delegazione di direttori e formatori dei Collegi di Merito italiani e un nutrito gruppo di rappresentanti di Colegios Majores spagnoli. L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dalla CCUM italiana e dal Consejo de Colegios Majores Universitarios de España. Le sessioni di lavoro (sviluppate in varie modalità: relazioni tecniche, talk, gruppi di lavoro internazionali ristretti) hanno favorito la reciproca conoscenza, lo scambio di good practices, la comprensione di metodi di lavoro e di criteri organizzativi.

Il dialogo è stato stimolante non solo per i singoli punti discussi negli incontri (a titolo esemplificativo: dal coinvolgimento degli ex-alunni alle strategie di placement, dai progetti culturali alla realizzazione di network di collaborazione fra studenti) ma perché ha consentito di individuare una rete di realtà formative di eccellenza internazionale, capaci di dialogare e desiderosa di affermare la propria specialità in un contesto competitivo e per niente coeso come quello della formazione accademica.

Si è osservata e sottolineata la centralità sociale dei collegi di merito, che sono uno dei pochi ascensori sociali ancora funzionanti in una società in cui il ricambio competitivo all’interno della classe dirigente tende a rallentare. Allo stesso tempo, tutti hanno concordato nell’osservare che se la formazione universitaria offre oggi competenze sempre più frammentarie, i collegi di merito privilegiano prospettive di crescita in grado di rispondere a un’aspirazione all’universalità, in grado cioè di fondere eccellenza accademica, valori, relazioni umane, attitudine al confronto, combinazione di hard e soft-skills.

È stata la consapevolezza di questa eccezionalità, unita alla omogeneità di obiettivi fra la delegazione italiana e i padroni di casa iberici, a spingere per un ulteriore rafforzamento dei rapporti fra le istituzioni dei due Paesi che arriverà presto a concretizzarsi, fornendo benefici concreti e opportunità di crescita e di scambio agli alunni dei collegi.

Tale processo non sarà però il punto di arrivo; al contrario ha condotto alla conclusione che la visione e le esigenze dei collegi di merito italiani devono essere ora portate alle istituzioni europee, perché prendano coscienza del ruolo che essi svolgono nella formazione di una classe dirigente aperta alla crescita e alla conoscenza reciproca. Si è inoltre convenuto che realtà come quelle italiane e spagnole debbano farsi conoscere a Bruxelles come modello istituzionale di alto profilo sociale, in grado di cooperare con altre realtà simili sparse nel nostro continente. I collegi di merito hanno le potenzialità di diventare un modello paradigmatico e di aggregazione per altre esperienze simili, magari non ancora formalizzate, nonché di far sentire la loro voce all’interno dei tavoli di lavoro europei di dibattito sul ruolo, sull’efficacia e sul significato della formazione universitaria, luoghi dove si creano i presupposti per aumentare la competitività e il benessere (non solo materiale) a tutto il continente.

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